Sotto la pioggia, dentro la montagna: il Raid 4 da Tarvisio al Passo di Pramollo

???? 24 – 30 gennaio 2025
???? Da Tarvisio al Passo di Pramollo
???? 41 km | 3.200 m D+
???? Traversanti: Giovanni Bizzarri, Filippo Valla, Pelacci, Federico Rossetti

Dopo la festa e l’energia condivisa del terzo villaggio XALPS a Tarvisio, è tempo di riprendere il filo della grande traversata. Il quarto Raid si apre sotto cieli carichi di pioggia e con l’umidità che entra nelle ossa. Eppure, per il team di traversanti — Giovanni Bizzarri, Filippo Valla, Pelacci e Federico Rossetti — ogni passo è una conferma di quell’impegno che li lega alle montagne e tra di loro.

Adattarsi, resistere, avanzare

Le prime due giornate sono segnate dalle intemperie. Da Tarvisio il gruppo sale in bicicletta lungo la valle fino a Ugovizza, dove la strada finisce e comincia la montagna. Gli sci restano nello zaino: si cammina a piedi, in salita, fino al Rifugio Nordio, dove ad accoglierli c’è Liana, la rifugista che con una stufa accesa e un sorriso sincero scalda il cuore e asciuga i guanti bagnati.

Il secondo giorno è una vera prova di resistenza: 25 km di sviluppo, 1300 metri di salita e 2000 di discesa, un’immersione nel paesaggio innevato che si spinge fino ad Hermagor, in Austria, raggiunto con le frontali accese. La fatica è tanta, ma viene ripagata da alcune curve emozionanti in una neve pesante, difficile ma vera.

Nel cuore di roccia del Garnitzenklamm

Il terzo giorno regala uno dei passaggi più affascinanti dell’intero raid: la Forra del Garnitzen, un canyon profondo e selvaggio, modellato da millenni di acque impetuose. La gola, stretta tra alte pareti verticali, è un luogo carico di mistero e bellezza, dove la natura sembra parlare con voce propria.

????️ Forra del Garnitzen
La Garnitzenklamm è una delle gole più spettacolari della Carinzia austriaca. Lunga circa 4,5 km, è percorribile a piedi nella bella stagione grazie a passerelle e ponti in legno. In inverno, però, il suo fascino si amplifica: il ghiaccio avvolge le pareti, le cascate si cristallizzano e il silenzio regna sovrano. È un passaggio che unisce l’esperienza fisica con quella estetica e spirituale.

Verso Pramollo: l’ultima salita, l’ultima sciata

Gli sci restano ancora nello zaino per gran parte della giornata. Solo dopo oltre due ore di cammino, il gruppo riesce a calzarli per godersi una sciata, seppur breve, lungo le piste del Pramollo. Non è la neve perfetta che ci si aspetta dalle cartoline, ma è vera neve vissuta, fatta di curve cercate tra i boschi e il bordo pista. Al Passo di Pramollo, a quota 1.530 metri, si chiude il Raid 4. Gli zaini sono pesanti, le gambe stanche, ma gli occhi pieni di immagini che resteranno.

Il testimone passa di nuovo, pronto per il prossimo gruppo. Intanto, il cammino continua.

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