La selvaggia Val Veny e i silenzi di Tignes. Il Raid 21 arriva in Francia

1️⃣ Raid 21

📅 24-27 maggio 2025

📍 Courmayeur – Tignes

📈 70,1 km – 3290 m+

⛷️ Riccardo Maestri, Alice Marlat, Davide Pappani, Gianluca Pasquali

🚐 Ugo Cornini

Il Raid 21 segna l’inizio di una nuova fase della traversata: gli sci vengono riposti, lasciando spazio all’escursionismo e al cicloescursionismo. A Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, il testimone viene raccolto presso il suggestivo Santuario di Notre Dame de la Guérison. È da qui che il nuovo tratto può prendere il via, anche se con un’assenza importante: Gianluca Rosati, a causa di un piccolo malanno, dovrà rinunciare a questa tappa. Il suo spirito, però, proseguirà idealmente con il gruppo, lungo i sentieri che ora conducono verso la Francia.

La prima tappa del Raid 21 prende il via sabato 24 maggio, con destinazione il Rifugio Elisabetta, a quota 2195 metri. Tutto il percorso viene affrontato a piedi, risalendo la Val Veny in un ambiente sempre più selvaggio e reso ancora più entusiasmante dall’incredibile giornata di sole. Lungo il percorso, gli incontri con altri esseri umani sono decisamente radi, ma non manca la compagnia di marmotte, camosci e stambecchi tra i prati verdi o sui versanti dei laghetti. A partire dai 1.900 metri, i traversanti incontrano tratti di neve compatta e alcune vecchie valanghe che ancora segnano il sentiero. Dopo circa 4 ore e mezzo, 10 km e 800 metri di dislivello positivo, i traversanti raggiungono il rifugio dove trascorrono la notte dopo aver degustato una cena con vista sulle cime del Monte Bianco.

La sveglia del giorno seguente, domenica 25 maggio, suona presto perché si deve svalicare in Francia per il Col de la Seigne. Il cammino riprende con decisione, nonostante la neve copra ancora buona parte del tracciato. Una condizione che non scoraggia i traversanti, anzi: rappresenta l’occasione ideale per svolgere i rilievi del manto nevoso, parte integrante del progetto di citizen science sui cambiamenti climatici sviluppato in collaborazione con l’Università di Torino. La traccia si snoda verso il confine, tra scenari dominati da cime spettacolari e silenzi d’alta quota. L’incanto del paesaggio accompagna ogni passo, ma resta la consapevolezza che la giornata sarà lunga. Il borgo francese di Bourg-Saint-Maurice viene raggiunto, sorprendentemente senza eccessiva stanchezza, dopo 26 km. Così si conclude anche la seconda tappa. 

La terza tappa si apre con una piccola assenza: Riccardo Maestri è costretto a fermarsi a causa di un infortunio. Il resto del gruppo, però, non si arresta e prosegue il cammino verso La Thuile – non quella valdostana, ma l’omonima frazione sul lato francese, e in particolare nella frazione di Sainte-Foy-Tarentaise. Seguendo prima una ciclabile e poi un sentiero che si fa via via più montano, i traversanti percorrono 14 chilometri a piedi in circa cinque ore, attraversando paesaggi della Val d’Isère che già profumano di Alpi occidentali. Una giornata più breve rispetto alla precedente, ma altrettanto densa di bellezza e di passi condivisi.

Purtroppo le condizioni hanno costretto con dispiacere a rinunciare alla salita del Col du Palet.

La tappa finale conduce i traversanti a Tignes, ultima meta del Raid 21. I 20 chilometri e 1300 metri di dislivello vengono affrontati con passo costante e determinato: in meno di sette ore il gruppo raggiunge l’obiettivo. Il testimone viene consegnato e attenderà il prossimo raid che dovrà prima rientrare in Italia e poi dirigersi in direzione Piemonte, più precisamente a Bardonecchia. Il viaggio continua.

Suggestivo il rientro in Italia per il Passo del Piccolo San Bernardo, dove la squadra del RAID ha la fortuna di assistere all’apertura del passo: un momento simbolico di passaggio e ripartenza.

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