Il Raid 27 sull’Appennino ligure in bici tra crinali, nebbia e luoghi storici

7️⃣ Raid 27

📅 5 – 7 luglio 2025

📍 Colle di Cadibona – Passo dei Giovi

📈 121 km – 4548 m+

🚴 Gianluca Carrara, Corrado Cassaro, Elisa Gorreri, Cristina Magnani,  Elisabetta Sparacio, Silvia Strata

🚶 Gianfranco Bertè

🚐 Daniele Bandini, Italo Belli

Raccolto il testimone al Colle di Cadibona, la squadra del Raid 27 è pronta per completare il loro pezzo di traversata sull’Appennino ligure. Il team è composto da sei bikers — Gianluca, Corrado, Elisa, Cristina, Elisabetta e Silvia — accompagnati da Gianfranco, che seguirà a piedi… di corsa!

La prima tappa, sabato 5 luglio, è diretta verso Sassello: 44,13 km, 1418 metri di dislivello e un tempo di percorrenza tra le 6 ore e 48 minuti in bici e le 8 ore e 16 a piedi. Sotto un cielo coperto, che rende l’aria afosa, il gruppo rimane particolarmente affascinato dalla frazione di Ferrania (SV), raggiunge la cima del Monte San Giorgio (885 m), e arriva al Rifugio Ressia dove trascorre la notte.

Domenica 6 luglio si apre la seconda tappa, nel cuore del Massiccio del Beigua. Dopo una sosta a Sassello per gustare i tradizionali amaretti — una carica di energia per la giornata — il gruppo si avvia lungo un percorso immerso nella nebbia e sferzato dal vento, ma ricco di scorci selvaggi. In 33,41 km, con 1525 metri di dislivello, il gruppo affronta un itinerario che li porta in 7 ore di bici e 8 ore e 35 minuti di trail fino al Rifugio Monte Beigua, poi al Rifugio Prato Rotondo, al Rifugio Argentea e al Bivacco Cima del Pozzo. La giornata si chiude al Forte San Geremia, costruzione di fine XIX secolo, mai impiegata per scopi militari e oggi al centro di un importante progetto di recupero che dovrebbe concludersi nel 2025.

La terza e ultima tappa, ha come destinazione Passo dei Giovi. Dal Forte San Geremia si sale al Colle Gandolfi passando per il Passo del Turchino: la strada regala paesaggi aperti tra crinali e prati a perdita d’occhio, ripagando ampiamente la fatica di spintage e tratti tecnici in sella. Giunti al Monte Proratado, i traversanti trovano il sentiero invaso dai rovi, rallentando la marcia. Un temporale in arrivo complica la discesa, ma la divertente discesa lungo il sentiero della Madonna della Guardia fino a Ceranesi restituisce fiato e sorrisi. Un’ultima salita, 600 metri di dislivello, porta infine il gruppo al Passo dei Giovi, dopo oltre 8 ore, 44 km percorsi e 1510 metri di dislivello superati.

Con l’arrivo al Passo dei Giovi si chiude un altro tratto di questo viaggio iniziato più di sei mesi fa. I crinali liguri, le bici in spalla, i rovi e la nebbia hanno ridefinito, ancora una volta, il confine tra fatica e meraviglia. Ma la linea non si interrompe: il testimone ora guarda all’Appennino, le nostre montagne di casa, pronto a ripartire. Perché ogni arrivo è soltanto un nuovo slancio sulla dorsale che unisce Alpi e Appennini, passo dopo passo. La traversata continua……

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