Cosa ci spinge a ripetere gesti, parole, azioni ogni volta che ci prepariamo ad affrontare una vetta? Quanto contano, nell’alpinismo, i riti e le abitudini che scandiscono i momenti prima, durante e dopo una salita? A queste domande vuole rispondere il progetto “Alpinismo e ritualità”, promosso dall’Unità di Psichiatria del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma.
Il team di ricerca – composto da Giacomo Zinzani, Luca Gambolò, Tommaso Vitali e Matteo Tonna – indaga un aspetto ancora poco esplorato nel panorama scientifico: il legame tra i comportamenti rituali e la pratica alpinistica. In particolare, si cerca di capire come l’esperienza in montagna possa far emergere, o rafforzare, quei comportamenti simbolici già rilevabili presso le culture più antiche.
Questo studio, reso possibile da una collaborazione tra l’Università di Parma e CrossAlps, in occasione della Traversata delle Alpi organizzata dal CAI di Parma per i suoi 150 anni, mira ad analizzare come l’esperienza dell’alpinismo possa influenzare l’emergere di quei comportamenti rituali che già presso le culture primitive mediavano gli equilibri tra l’uomo e le forze della natura.
Nella società odierna il rituale, così come l’atto di passare il testimone che scandisce e al contempo unisce i raid di CrossAlps, assume significati profondi di coesione sociale, continuità e memoria, capaci di unire i membri di una comunità o di un gruppo trascendendo l’aspetto prettamente pragmatico.
In questo studio specifico i ricercatori dell’Università di Parma si propongono di indagare come il comportamento umano ritualizzato, analizzato durante le varie fasi sul campo, possa fungere da strumento adattivo che l’atleta mette in atto di fronte all’ambiente montano e all’imprevedibilità connessa all’attività alpinistica.

Durante il Villaggio CrossAlps di Parma, domenica 5 gennaio 2025 in Piazza Garibaldi, uno dei ricercatori che sta lavorando personalmente su questo progetto, Giacomo Zinzani, ha presentato a tutti i presenti cosa significhi e quali ricadute possa avere, e in ambito non solo accademico, uno studio di questo calibro.