7️⃣ Raid 17
📅 27 – 30 aprile 2025
📍 Ponte Formazza – Saas-Fee
📈 111 km – 6500 m+
⛷️ Luca Castellani, Simone Dotti, Giacomo Guidetti, Francesco Saverio Martini, Elia Monica, Federico Rossetti
🚐 Francesca Broli
I membri del Raid 17 recuperano il testimone lasciato dal Raid 16 e, dopo aver preso parte attivamente al Villaggio CrossAlps in Formazza, si sono messi in marcia lungo le Alpi Lepontine, direzione Saas-Fee, esclusiva località svizzera.
La prima tappa si apre con una sfida imprevista: il meteo è incerto e il cielo instabile. Ma nulla che possa scoraggiare i traversanti, che, affiancati da due soci della Sezione CAI di Formazza, iniziano la salita con gli sci in spalla lungo la pista di Ponte. Poco più in alto, finalmente, la neve consente di calzare gli sci e affrontare l’ascesa verso il Lago Vannino (2.200 m) e la Scatta Minoia (2.600 m). Il cielo è a tratti soleggiato, a tratti si chiude, a tratti addirittura nevica debolmente, e la tappa si fa sempre più suggestiva fino a quando, una lunga e faticosa discesa fino all’Alpe Devero mette fine a questa prima giornata.
Il giorno seguente un cielo più sereno permette ai traversanti, partiti dal Rifugio Castiglioni, di risalire la pista innevata dell’Alpe Devero e prendere poi la direzione verso il Monte Cazzola (2330 m). Durante il percorso si incontrano solamente animali e un gran silenzio che accompagna i traversanti anche lungo il Passo della Scatta d’Orogna, il punto più alto (2462 m) tra l’Alpe Devero e l’Alpe Veglia per poi scendere non senza fatica e imboccare la salita al Passo di Valtendra (2431 m). Di nuovo le enormi valanghe sembrano ormai le compagne più fidate di questa seconda metà della traversata.
La terza tappa è quella più lunga dell’intero raid, con i suoi 30 km e 2000 metri di dislivello, coperti sia con gli sci che con la bicicletta. Partiti all’alba dall’Alpe Veglia i traversanti costeggiano la spettacolare parete nord del Monte Leone fino alla Bocchetta d’Aurona (2793 m) per poi proseguire al Ghiacciaio del Gletscher e ridiscendere infine fino al Passo del Sempione. La presenza inaspettata di un’esercitazione militare svizzera preclude tuttavia ai traversanti la possibilità di proseguire sul percorso inizialmente prefissato e impone loro di dedicare esclusivamente alla bicicletta l’ultima parte della giornata per raggiungere Gondo attraverso la sua suggestiva gola. Una staffetta improvvista per risalire fino al termine della strada del vallone dello Zwischbergental in bici e di corsa nel vero spirito di CROSSALPS conclude la giornata.
Ultima tappa lunga e solitaria, con partenza nel cuore della notte per raggiungere il vallone dello Zwischbergental, prima con gli sci in spalla e poi ai piedi appena sotto i 2000 m di quota. Un percorso stupendo, segnato ancora dalle grandi valanghe, dal forte sole e dal caldo che hanno reso quest’ultimo tratto tanto impegnativo quanto speciale. Dopo oltre 1900 metri di dislivello il gruppo raggiunge il Zwischenbergpass (3268 m) ammirando una splendida vista sulla Weissmies e la Corona dei 4000 svizzeri. La discesa su ottima neve porta infine i traversanti fino all’Almagelleralp (2894 m) e in fondovalle a Saas-Almagell. Dopo un cambio di assetto, è con la bicicletta che tagliano il traguardo di uno dei raid più impegnativi ma certamente più panoramici finora affrontati. Il testimone ora è ben custodito da Dimitri che nella località di Saas-Fee attende l’arrivo imminente dei membri del raid 18 perché la traversata continua, sempre!
Un raid particolarmente sentito da chi ne ha preso parte che ne approfitta per condividere alcuni pensieri e ricordi destinati a rimanere: “Camminando in equilibrio su resti di valanghe enormi, l’alba che accende il Leone re delle Lepontine, il passaggio per superare una fascia rocciosa che si rivela solo salendo… l’accoglienza di un albergatore che resta l’unico aperto dell’Alpe Veglia dove non c’è anima viva oltre noi; i carri armati svizzeri parcheggiati di fronte all’ospizio dei frati; il passaggio del testimone a Dimitri in un bar a caso della fighetta Saas Fee che attraversiamo in bicicletta. Oppure si potrebbe riassumere nell’impegno che tutti ci abbiamo messo, da chi ci ha accompagnati e supportati, da chi ha stretto i denti e ce la ha messa tutta. Ammetto che all’inizio avevo qualche perplessità ma poi si è rivelata un’avventura davvero intensa che resterà a lungo nei ricordi” [Luca Castellani].
















