???? 7–13 febbraio 2025
???? Da Pierabech a Sesto in Pusteria
???? 60 km | 4.160 m D+
???? Traversanti: Adolfo Cardinale, Valentina Delfini, Cristina Magnani, Andrea Delnevo, Guiduberto Galloni
???? Logisti: Giordano Mancastroppa
Il sesto Raid riparte dalle ultime ombre del tramonto lasciate dal team precedente. La squadra si muove tra vallate ancora imbiancate e pendii incerti, dove ogni passo va conquistato con determinazione. Adolfo Cardinale, Valentina Delfini, Cristina Magnani, Andrea Delnevo, Guiduberto Galloni — con il supporto prezioso di Giordano — si incamminano da Pierabech verso nord, alla volta di Sesto in Pusteria, attraversando le Dolomiti d’Oltrepiave e le prime cime delle Dolomiti di Sesto.
In cammino verso il Peralba
La prima giornata è una prova di resistenza: 20 km e 1.500 m di dislivello fino al Passo Sesis, alle pendici del Monte Peralba, simbolo della Carnia più autentica.
????️ Il Monte Peralba
Noto anche come Hochweißstein (2.694 m), è la vetta più alta delle Dolomiti Pesarine. Oltre alla sua imponenza, è noto per essere una montagna “di confine”, testimone delle battaglie della Grande Guerra e oggi punto panoramico straordinario su Alpi Carniche e Dolomiti. Ai suoi piedi nasce il Piave, “fiume sacro alla Patria”.
Niente neve, cambio rotta
La seconda tappa li porta a Passo Palombino, ma l’inverno qui sembra aver fatto un passo indietro. Nessuna traccia di neve: si procede a piedi, si cambia rotta, si adatta il piano. Il gruppo punta verso la Val Melin, più ombrosa e riparata. Ed è proprio lì che finalmente… si scia! Anche se il maltempo li accompagna, il semplice gesto di calzare gli sci riaccende l’entusiasmo. I traversanti trovano il ritmo sulla neve, anche tra pioggia e nebbia.
Dopo le prime due giornate incerte, arriva la ricompensa: la discesa dal Passo Sivella è tra le più belle di questo raid. La neve è fresca, farinosa, le curve ampie e leggere. I volti si distendono, le gambe si dimenticano della fatica: è il giorno in cui tutto torna a fluire. L’ultima tappa è un concentrato di impegno e determinazione: 25 km e 1.800 m di dislivello portano i traversanti al traguardo, Sesto in Pusteria, incastonato tra le spettacolari Dolomiti di Sesto.
La fatica è tanta, ma si sente l’orgoglio di aver attraversato paesaggi mutevoli, di aver accettato l’imprevisto, di aver portato avanti la traccia anche quando non era visibile sotto i piedi.
Ogni raid è un frammento di una storia più grande. E ogni arrivo, è solo un nuovo inizio.










